Primo Piano

80 anni di Confcooperative Padova

80 anni di Confcooperative Padova

mercoledì 26 novembre 2025

80 ANNI DI CONFCOOPERATIVE PADOVA:
NEL DNA, L’ATTUALITÀ DI UN MODELLO DI ECONOMIA SOCIALE INCLUSIVO E SOSTENIBILE.

 

L’anniversario festeggiato alla Fiera di Padova con un migliaio di cooperanti, soci, imprese cooperative e rappresentanti istituzionali.
La Presidente Boggian: “Rigenerare insieme la fiducia nel futuro”.


Padova, 13 novembre 2025


Un’associazione nata piccola, dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale, radicata nei valori della solidarietà e della mutualità della dottrina sociale della Chiesa cattolica, la cui funzione sociale è sancita dall’articolo 45 della Costituzione, 80 anni dopo è diventata la più grande e sviluppata associazione di rappresentanza delle cooperative a livello provinciale.
Oggi Confcooperative Padova conta 221 cooperative aderenti, 11.500 mila soci, 8.800 lavoratori, di cui 920 svantaggiati o in gravi situazioni di disagio, per un valore della produzione di quasi 1 miliardo di euro. Una rete cooperativa, quella padovana, che riunisce più del 50% delle imprese cooperative presenti sul territorio, che è leader nell’occupazione nel terziario sociale ma opera in tutti i settori economici, dall'agricoltura al credito ai servizi. Ed è riuscita a interpretare i bisogni della comunità locale, generando un valore che trae energia dal territorio e al territorio la restituisce, promuovendo sviluppo inclusivo e creando benessere diffuso e coesione sociale.

 

Basti pensare che 1 italiano su 3 acquista beni e servizi di cooperative, 1 su 5 è socio di una cooperativa, 1 su 8 usufruisce ogni anno di servizi di welfare o socio sanitari erogati da cooperative sociali e sanitarie, 1 su 10 è cliente di una Banca di Credito Cooperativo. Ogni 100 euro di credito concesso dalle banche, 23 arrivano dal sistema delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali.


È’ la fotografia tracciata all’80esimo di Confcooperative Padova, che al Padiglione 11 della Fiera ha riunito un migliaio di cooperanti, soci, imprese della cooperazione, rappresentanti del mondo istituzionale, politico, economico e accademico per fare il punto sulle sfide del futuro.

 

Dopo l’introduzione del direttore Carlo Favaron, l’apertura dei lavori è della Presidente Tiziana Boggian: “Il modello dell’impresa cooperativa, fondata sui principi mutualistici di solidarietà e di uguaglianza sociale, ha il suo valore nel “noi”, nel mettere al centro la persona, nel promuovere la coesione sociale, nell’essere antidoto alla marginalizzazione, al lavoro povero e irregolare, alla crisi abitativa, all'invecchiamento della popolazione. 


Il modello dell’impresa cooperativa ha un ruolo strutturale nell’economia, è la leva per rendere l’ecosistema imprenditoriale e le politiche pubbliche in grado di sostenere uno sviluppo economico equilibrato e, per questo, competitivo. L’obiettivo che ci siamo dati festeggiando questo compleanno importante è di rigenerare insieme la fiducia nel futuro, di guardare avanti a un domani economicamente e socialmente più equo grazie al sistema cooperativo”.

 

La cooperazione padovana è modernità economica e sociale e lavora da sempre a temi che oggi sono strategici: donne, giovani, sostenibilità, inclusione.
Lo conferma il fatto che la cooperazione a Padova ha il 26,5% di imprese femminili attive sul totale delle cooperative registrate alla Camera di Commercio, un dato superiore al 21,3% del Veneto e al 24,2% dell’Italia. Ha il 4,1% di cooperative giovanili rispetto al 3,3% della media veneta, e ha il 10,9 di cooperative di migranti attive sul 5,9% della media nazionale. Inoltre a Padova il 68% delle cooperative attive ha avviato iniziative di risparmio energetico e riduzione dei consumi, rispetto al 52,3% a livello italiano.

 

L’evento
Nel corso della convention, le più importanti voci della cooperazione locale, nazionale ed europea hanno affrontato il tema del modello dell’economia sociale, della sostenibilità, del ruolo delle comunità e delle loro prospettive future. Hanno portato il saluto il Vicesindaco del Comune di Padova, S.E. Mons. Claudio Cipolla Vescovo di Padova, il Presidente della Camera di Commercio I.A.A. di Padova Antonio Santocono, la Prorettrice dell’Università di Padova con delega alla terza missione e rapporti con il territorio Monica Fedeli, il presidente di Confcooperative Veneto Paolo Tiozzo e una nutrita rappresentanza di Sindaci e amministratori dei Comuni padovani, rappresentanti politici e istituzionali. L’evento “Da 80 anni cooperiamo per il futuro” è stato realizzato con il supporto di Fondosviluppo, Power Energia, Irecoop Veneto,  BCC Veneta, BCC Roma - Banca di Credito Cooperativo, BVR Banca Veneto Centrale e il Gruppo Assimoco e CIBA Brokers S.p.A che hanno offerto alle cooperative presenti l’opportunità di incontro e confronto sui temi assicurativi come tutela patrimoniale, rischi catastrofali, D&O, con la possibilità di valutare soluzioni personalizzate a seconda delle esigenze della cooperativa stessa. È stato organizzato in collaborazione con la Camera di Commercio I.A.A. di Padova e Venicepromex agenzia per l’internazionalizzazione del sistema camerale veneto e con il patrocinio di Comune di Padova, Provincia e Università degli Studi di Padova.

 

La lectio del Prof. Becchetti e l’intelligenza relazionale
In geografia umana, il territorio è il prodotto della relazione tra l’ambiente fisico e l’uomo ma, per quanto si influenzino reciprocamente, non sono ancora comunità. “Lo diventano quando i suoi abitanti creano legami sociali, condividono un senso di appartenenza, collaborano, cooperano per il bene comune” ha affermato l’economista e docente di Economia Politica all’Università di Roma Tor Vergata Prof. Leonardo Becchetti. “Il concetto di intelligenza relazionale diventa così la chiave per affrontare le crisi del nostro tempo e le sfide contemporanee. La cooperazione è la risposta ai conflitti, l’economia civile e l’intelligenza relazionale possono essere l’antidoto alle guerre”. 

 

I giovani cooperatori
Il Gruppo Giovani Confcooperative Padova si è costituito a marzo 2024 per rafforzare il ruolo delle nuove generazioni nella cooperazione e per promuovere l’aggregazione giovanile a livello imprenditoriale in settori come il welfare, la green economy e le nuove “professioni della conoscenza”, dal digitale alla cultura e al turismo. 

 

Con le loro attività si stanno costruendo un ruolo politico all’interno del movimento cooperativo, per attrarre altri giovani, mantenerli in cooperativa e superare il mismatch tra domanda e offerta, forti della convinzione che nella collettività gli obiettivi si raggiungono più facilmente, che fare impresa insieme significa sostegno al territorio e alle persone, che la modalità collettiva di concepire il lavoro è il motore che fornisce risorse e strumenti per dare soluzioni a partire dai bisogni. 

 

La sostenibilità nella cooperazione agricola
Il talk “Agricoltura e Sostenibilità, un connubio che funziona” moderato da Paola Ferrara caposervizio sostenibilità, formazione, divulgazione di Confcooperative, ha approfondito il tema della cooperazione in agricoltura, settore in cui la sostenibilità ambientale, economica e sociale trovano la loro naturale sintesi. Lo confermano le esperienze delle cooperative partecipanti al talk e le testimonianze di Francesca Sabbadin di Azove, società agricola cooperativa che oggi è la prima organizzazione di produttori di carni bovine del Veneto, Roberto Lorin Presidente di Conselve Vigneti e Cantine s.c.a., storica realtà di quasi 600 soci viticoltori, e del prof. Massimo De Marchi del Dipartimento di Agraria dell’Università di Padova, che sta focalizzando i propri sforzi scientifici e di ricerca nello sviluppo di tecnologie che consentano di produrre in risposta ai cambiamenti climatici, soprattutto per mitigare i rischi del prossimo futuro. Uno degli obiettivi principali è trasferire competenze alle aziende per migliorare la produzione e la trasformazione degli alimenti in un’ottica di qualità, salute delle persone e del pianeta, garanzia di cibo e sostenibilità. Innovare in agricoltura significa coniugare tradizione e scienza per "coltivare un futuro" più sostenibile, resiliente e consapevole, facendo fronte alla sfida dell’instabilità climatica e alla sostenibilità dei processi produttivi. Sostenibilità che è connaturata nel fare impresa cooperativa, perché la transizione ecologica e ambientale non sono solo ideologia ma cura dei campi, delle produzioni, degli animali del comparto zootecnico. 

 

Guerini e la dimensione europea 
Giuseppe Guerini, Presidente di Cooperatives Europe, ha posto l’accento sulla sfida attuale di ricostruire legami in un mondo che si sta polverizzando, in cui le instabilità degli ultimi hanno avuto un impatto profondo sugli assetti economici, con una polarizzazione tra parti del mondo che stanno avendo uno sviluppo rapidissimo e altre in stagnazione. L’economia digitale ha creato nuove forme di disuguaglianza e modelli di crescita veloci e di grande concentrazione, che rischiano di minare la democrazia economica. Il sistema cooperativo ha in sè la capacità di creare ricchezza e condividerla e le cooperative possono avere ruolo fondamentale per democratizzare l’economia digitale attraverso la mutualizzazione della vera e più importante ricchezza dell’economia moderna, ossia i dati.

 

La chiusura del Presidente nazionale Gardini
La cooperazione è l’opportunità di dare voce all’impresa comune, attenta alla difesa dei consumatori, alla mutualità e alla collaborazione tra i soci. Che rimette insieme il senso di appartenenza a un paese, che ricostruisce il senso del fare insieme. La confederalità ha il merito di aver tenuto insieme le diverse esperienze delle casse rurali, della cooperazione agricola, delle cooperative di abitazione, di quelle di lavoro, delle cooperative sociali che hanno ricostruito la funzione del welfare. La cooperazione è capacità di vera innovazione e vera rivoluzione sociale, è economia sociale che mette al centro la persona. Per questo l’impresa cooperativa oggi è ancora più urgente e deve trovare anche strumenti legislativi per crescere e aprire una stagione nuova con un patto di responsabilità con le istituzioni, per dare risposte ai bisogni delle nostre comunità. 
Oggi, qui, cominciamo i prossimi 80 anni
”.